Incentivi e risorse comunitare Lazio e Marche – Finanzia anche Beni Immateriali

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Incentivi per le imprese nelle aree del Consorzio Industriale del Lazio

Dotazione finanziaria di 136 milioni di euro per le aziende manifatturiere ubicate nei territori comunali di competenza del Consorzio. Presentazione delle domande dalle ore 12.00 del 24 gennaio 2023 alle ore 12.00 del 24 marzo 2023

L’Agenzia per la Coesione territoriale ha pubblicato il decreto che disciplina i termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione per le aree deindustrializzate presenti nel Lazio e nelle Marche.

Il bando ha una dotazione finanziaria di 136 milioni di euro, di cui 48 per il 2021, 43 per il 2022 e 45 per il 2023.

Le risorse a disposizione sono ripartite in maniera paritaria tra i seguenti consorzi industriali:

  • Consorzio per lo sviluppo industriale Piceno Consind;
  • ex Consorzio per lo sviluppo industriale del Lazio meridionale;
  • ex Consorzio per lo sviluppo industriale del Sud Pontino;
  • ex Consorzio per lo sviluppo industriale Roma-Latina;
  • ex Consorzio per lo sviluppo industriale di Frosinone;
  • ex Consorzio per lo sviluppo industriale della Provincia di Rieti

A seguito della recente fusione dei suddetti consorzi laziali nel Consorzio industriale del Lazio, le agevolazioni saranno comunque attribuite ai rispettivi territori dei consorzi preesistenti, come elencati sopra.

Soggetti beneficiari

Possono presentare domanda di finanziamento le imprese manifatturiere (lettera C codice Ateco) ubicate nelle aree dei comunali di competenza dei consorzi industriali suindicati.

Al fine di verificare che la propria azienda rienti nelle aree di competenza del Consorzio Industriale, si invita a contattare la struttura.

Inoltre, le imprese, alla data di presentazione della domanda, devono:

  • essere regolarmente costituiti e iscritti nel registro delle imprese
  • non essere in stato di liquidazione o di fallimento e non essere soggetti a procedura di fallimento o di concordato preventivo
  1. realizzareinvestimenti volti al potenziamento o alla riqualificazione di insediamenti produttivi già esistenti o per l’insediamento di nuove unità produttive.

Spese ammissibili

Sono ammissibili a finanziamento le spese sostenute a partire dal 30 novembre 2021 e fino al 31 dicembre 2023 per:

Non sono ammissibili le spese relative a:

  • consulenze specialistiche
  • costi sostenuti attraverso il sistema della locazione finanziaria
  • costi connessi a commesse interne
  • macchinari, impianti e attrezzature usati
  • l’acquisto o la locazione di terreni e fabbricati
  • costi di funzionamento, ivi inclusi quelli per scorte di materie prime, semilavorati, prodotti finiti e materiali di consumo di qualsiasi genere e ad esclusione dei canoni
  • formazione del personale impiegato dall’impresa, anche laddove strettamente riferita alle immobilizzazioni previste dal progetto
  • imposte e tasse
  • ogni altra spesa non strettamente connessa con le finalità previste dal decreto.

 

Progetti ammissibili

  • iniziative per agevolare la ristrutturazione o la realizzazione dell’immobile dove si svolge l’attività manifatturiera
  • ammodernamento e ampliamento per innovazione di prodotto e di processo di attività industriali (incluse le innovazioni tecnologiche e quelle volte alla digitalizzazione dei processi)
  • investimenti immateriali (es. licenze per software gestionali)
  • conversione di attività produttive a significativo impatto ambientale verso modelli di maggiore sostenibilità ambientale ed economica
  • l’avvio di nuove unità produttive

 

Incentivi

Ciascun soggetto beneficiario può presentare una sola domanda di accesso al contributo.

A fronte delle attività agevolabili e delle spese ammissibili, alle imprese beneficiarie (già insediate nei territori dei consorzi industriali interessati o che intendono insediarsi nelle stesse aree produttive) è concesso, nei limiti del regolamento de minimis*, un contributo in conto capitale di importo non superiore:

  1. a) al 100% delle spese ammesse;
  2. b) a 200.000 euro per impresa beneficiaria.

Gli aiuti “de minimis” si riferiscono, agli aiuti di Stato, concessi ad imprese, che gli Stati membri dell’UE non sono tenuti a notificare alla Commissione Europea.

L’importo massimo è pari a 200.000 euro per ciascuna impresa, nell’arco di tre esercizi finanziari.

Ogni impresa ha la possibilità di verificare la propria situazione attraverso il Registro Nazionale degli Aiuti di Stato https://www.rna.gov.it/sites/PortaleRNA/it_IT/home

 

Termini per la presentazione delle domande

Le domande possono essere presentate dalle ore 12.00 del 24 gennaio 2023 alle ore 12.00 del 24 marzo 2023.

Esse dovranno essere compilate esclusivamente in formato elettronico utilizzando la procedura che sarà resa disponibile entro 60 giorni, raggiungibile dai siti www.agenziacoesione.gov.it e www.invitalia.it.

Invitalia pubblicherà l’elenco delle imprese beneficiarie (entro 60 giorni dalla scadenza per l’invio delle domande) ed emanerà il decreto di concessione del contributo.

In caso di esaurimento delle risorse disponibili, Invitalia comunica tempestivamente con avviso pubblicato sul proprio sito istituzionale.

Le domande presentate nelle more della chiusura dello sportello che non trovano copertura finanziaria si considerano decadute.

Per le domande per le quali l’attività istruttoria si è conclusa con esito positivo, Invitalia procede alla registrazione dell’aiuto individuale sul Registro Nazionale degli Aiuti di Stato.
Erogazione delle agevolazioni

I contributi saranno concessi secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande, previo rispetto dei requisiti.

L’erogazione avverrà in unica soluzione a seguito del completamento e integrale pagamento degli investimenti ammessi.

I beneficiari possono comunque chiedere un anticipo pari al 50% del contributo concesso, previa presentazione di fideiussione bancaria o di polizza assicurativa di pari importo.

 

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